mercoledì 22 aprile 2009

Arrivederci

Sarò assente per una settimana. Vi auguro di trascorrere giornate serene. Io vado un pò al freddo. Ciao a tutti.


Mosca 061Mosca 018foto scattate da me nel 2006

sabato 18 aprile 2009

La pigrizia



La pigrizia andò al mercato

ed un cavolo comprò.
Mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.

Cercò l’ acqua, accese il fuoco
si sedette, …riposò.
Ed intanto, a poco a poco
anche il sole tramontò.

Così, persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed al letto senza cena
la meschina se ne andò.


Storiella che la mia mamma conosceva e che mi ha insegnato presto. Qualche volta mi sento rappresentata: oggi in particolare.

venerdì 17 aprile 2009

Quello che nessuno dice sul terremoto







































 
 
 
la mia newsletter








   

Pare che un giornalista inviato in Abruzzo se ne sia uscito con un lapsus memorabile: “Finalmente all’Aquila qualcosa si muove”. Anche più di qualcosa.
Di certo il terremoto è arrivato anche nelle coscienze: degli abruzzesi e di tutti noi. Ma intellettuali e giornalisti hanno la malattia sessantottina: quel “tutto è politica” che acceca e induce a ridurre sempre tutto alla polemica politica e sociale, come se il terremoto fosse colpa del governo. Perdendo di vista le questioni di fondo, le grandi domande sul senso della vita, ritenute, marxianamente, “sovrastruttura”.

Come insegna il Leopardi dello “sterminator Vesuvio”, la vera saggezza sta anzitutto nel riconoscere quello smarrimento, quella fragilità della nostra esistenza e la precarietà delle cose più solide su cui investiamo (il mitico “mattone”). Fragilità e mortalità che è la nostra vera condizione, sempre, pure senza terremoti: è la realtà che non vogliamo vedere.

L’invito di Gesù a costruire la propria casa sulla Roccia anziché sulla sabbia non era relativo al regolamento edilizio e alle tecniche architettoniche (anche se – considerati i fatti – andrebbe preso alla lettera pure in quel senso). Ma era una esortazione a fondare la propria vita sulla Roccia che nessuno può spazzar via o demolire: lui stesso. Capace di vincere perfino la morte e dunque di restituirci per sempre tutti coloro che abbiamo amato e perduto. Questa è l’unica novità, ha gridato il Papa a Pasqua e ritrovare coloro che ci sono stati strappati sarà una festa senza fine. (continua)




mercoledì 15 aprile 2009

Pillola per lo spirito


 

Padre, donaci di tornare

 

Padre, donaci di tornare tutti

a guadagnarci il pane con le nostre mani,

e tornare tutti a gustare

quanto sia buono il pane.

Padre, dona a tutte le case

una donna forte e saggia,

che insieme all'uomo sia il principio

dell'armonia libera e necessaria.

Padre, dona figli che siano

segno di gioia e di pace

intorno a ogni mensa:

e che tutti possiamo veder fiorire

una Chiesa più credibile,

una città più umana.

 

DAVID MARIA TUROLDO

sabato 11 aprile 2009

Pasqua 2009

A voi tutti auguro una Pasqua serena. Che il Risorto porti luce e gioia nelle vostre case e nei vostri cuori.

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati.

La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.

Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro. E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato.

Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte. Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

Don Tonino Bello

venerdì 10 aprile 2009

Via Crucis

I clown nelle tendopoli per far sorridere i bimbi


Nel campo di piazza D'Armi allestito nel centro dell'Aquila dopo il terremoto i clown fanno giocare i bambini.


L'obiettivo dei ragazzi dal naso rosso è quello di ridare il sorriso ai più piccoli.


da " La Stampa"

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