Bernadette alza lo sguardo alla
cima del pioppo accanto a lei per
scorgere se verso l'alto non spiri
forse qualche brezza che abbia
investito lo spineto di Massabielle.
Ma le foglie dell'albero, tremule
quasi sempre alla cima, sono
immobili, come senza respiro.
Ella guarda ancora la grotta
che è lì, a non più di dieci passi.
La pianta di rose selvatiche si
arrampica, immobile come
sempre, alla roccia.
Forse si era ingannata.
Ma ora non s'inganna.
Bernadette si strofina gli occhi,
li chiude, li apre, li richiude e li
riapre più volte; l'immagine
rimane.
La luce del giorno è quasi
scomparsa.
Soltanto nella nicchia della
grotta permane un bagliore, come
se si fossero attardati là
gli ultimi raggi dorati del sole.
F. Wefel