Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia.
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.
Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra.
Mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
Mi sono ricordata di aver già postato questo salmo:
Nabucco- Verdi
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.
Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra.
Mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
Mi sono ricordata di aver già postato questo salmo:
Nabucco- Verdi
Ciao Paola,
RispondiEliminaritrovare qui il Salmo dell'esilio , così poetico e struggente, mi ricorda il coro verdiano che citi in fine post e i versi di Salvatore Quasimodo, con la desolata conclusione"Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento".
Molta storia dell'umanità ricalca gli eventi biblici e le parole del Salmista ci invitano a sempre nuove riflessioni.
Complimenti per l'immagine dell'intestazione, veramente piena di freschezza primaverile:)
Marilena
Grazie carissima per le tue parole, specialmente per la citazione di Salvatore Quasimodo che non conoscevo e andrò subito a cercare. Buona settimana.
EliminaPaola
Domenica scorsa durante la S. Messa ho letto la prima lettura e questo salmo .....mi sono immedesimata in quelle persone lontane dalla loro terra Sion ... appesero le loro cetre ai salici e alla loro amarezza ...ed ho pensato a tutte le persone che sono per lavoro e...lontane dai loro affetti .... un caro saluto
RispondiEliminaE' chiamato il salmo dell'esule e fa riflettere. Ti ringrazio per e tue parole. Un caro saluto a te.
EliminaPaola
Finalmente ti ho trovato, carissima!
RispondiEliminaBellissima veste il tuo blog...
Un abbraccio
Ros
Ho visto che non hai un solo Blog. Sei molto brava e assidua più di me. Verrò a leggerti. Un abbraccio a te.
EliminaPaola
Mi piacciono molto i salmi, li leggo spesso. Dal mio blog puoi prendere ciò che vuoi, anche per fare la mia intestazione ho preso le immagini da un sito di ricami inglese, le ho rese trasparenti cioé senza sfondo e incollate sul banner. Bacioni cara Censorina. ^_^
RispondiEliminaGrazie. Un abbraccio.
EliminaPaola
Sai Paola quante volte ho letto questo Salmo pensando al popolo di Dio! Eppure anche nel dolore cerchiamo di alzare le braccia, prendere in mano le cetre, e darGli lode! Ciao Paola. Grazie.
EliminaHai ragione Lucia: dobbiamo fare così per riuscire a vivere e superare le prove. Un abbraccio.
EliminaPaola
Tnati auguri di Buona Pasqua!
RispondiEliminaGrazie, altrettanto.
Eliminapaola
E' sempre bello, però! Fa niente se l'avevi già postato. Buona Pasqua anche a te, cara Paola; la mia sarà, purtroppo, triste per la mancanza di mia sorella: la trascorrevamo sempre insieme in montagna...
RispondiEliminaMi dispiace molto. Non avevo realizzato che ti era mancata una sorella. Purtroppo non sono assidua nella frequentazione dei Blog amici. La morte dei nostri cari, specialmente se prematura, è una grande ferita che non si rimargina facilmente. Ti abbraccio con affetto.
EliminaPaola
Bellissimo salmo, ci mette in riflessione...
RispondiEliminaBuona serata da Beatris
Grazie. Buona notte a te.
EliminaPaola