Sciama con un ronzio d'ape la gente
da la chiesetta in sul colle selvaggio;
e per la sera limpida di maggio
vanno le donne a schiera, lente lente.
E passano tra l'alta erba stridente,
e pare una fiorita il lor passaggio;
le attende, a valle, tacito il villaggio
con le capanne chiuse e sonnolente.
Ma la chiesetta ancor nell'alto svaria
tra le betulle, e il tetto d'un intenso
rossor sfavilla nel silenzio alpestre.
Il rombo delle pie laudi nell'aria
palpita ancora: un lieve odor d'incenso
sperdesi tra le mente e le ginestre.
Giovanni Pascoli
RispondiEliminaSembra di sentirlo quell'odor d'incenso...
Buona domenica!
Questa è poesia!!!
RispondiEliminaBuona domenica.
Qui è ora di pranzo,approfitto del wifi del ristorante per lasciarti un saluto.Questi versi richiamano alla mente la possibilità di una vita a misura d'uomo,grazie di averli postati.Ciao Paola.Roberto
RispondiEliminabellissimo, grazie!
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