Ci sono alcuni momenti nei quali ricordo la mia passata vita di insegnante elementare. Questo è uno di quelli.
Sono andata a cercare una poesia per il mese di Novembre, proprio come facevo un tempo. Allora sfogliavo libri e riviste didattiche, ora c'è Internet.
A pensarci bene, forse non sarebbe adatta a dei bambini.
NOVEMBRE
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile.
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile.
E' l'estate
fredda, dei morti.
fredda, dei morti.
Ciao Paola.Buona domenica. Sì è una poesia triste. Per oggi.
RispondiEliminaAh! Io l'avevo studiata! Me l'hai fatta tornare in mente. E' una poesia triste, ma rende l'idea di questo mese.
RispondiEliminaBuona domenica!
Molto bella, sempre bello leggere le poesie di Giovanni Pascoli.
RispondiEliminaApprezzo la tua proposta, buon fine settimana, Stefania