A tredici chilometri dal centro abitato, a 1180 metri s.l.m, si trova il Santuario della Madonna Nera di Oropa, il più celebre luogo di pellegrinaggio del Piemonte, uno dei più importanti d’Italia e forse il più antico santuario mariano dell’occidente.
La leggenda fa risalire al santo Vescovo di Vercelli Eusebio, rifugiatosi fra questi monti per sfuggire a una persecuzione nel 369, la conservazione in una nicchia di un masso erratico di una statua lignea della Madonna (presunta opera di san Luca evangelista), da lui portata fino ad Oropa da Gerusalemme.
In realtà, i primi documenti riguardanti il santuario risalgono al XIII secolo.
Durante la peste del 1599, la città di Biella fece voto di erigere una nuova chiesa e così sorse quella attuale dopo l’abbattimento della chiesetta dugentesca.

A Oropa la Madonna Nera, contrariamente a quanto si riscontra nella Vergini nere del periodo romanico ( raffigurate sedute in trono a simboleggiare la Sedes Sapientiae), viene presentata in piedi con il Bambino seduto sul braccio sinistro , a sua volta benedicente (con la mano destra) e con l’uccellino (simbolo della Passione), nella mano sinistra.
Stilisticamente questa statua è stata, in via ipotetica, riferita all’area aostana intorno al 1295.