Un' amica, (vera poetessa) Luciana Bianchi Cavallari, postando sul suo Blog una poesia di Natale ispiratale da una visita all'ospedale, mi ha fatto ricordare che anch'io qualche anno fa scrissi qualcosa durante un ricovero di mio marito presso l'ospedale di Aosta. Sono andata a cercare e la propongo qui.
E' da molto che non mi cimento nello scrivere: richiede lo sforzo di rientrare in se stessi e io sono ormai pigra.
ULTIMO PIANO
Nell’atrio c’è gran confusione:
la
gente va, viene, si affretta;
estranei
volti quasi mai sorridenti;
un
caffè, il giornale, la coda del ticket…
.
Poi
via, di corsa al primo ascensore.
Si
sale:
rumori,
richiami ad ogni apertura di porte…
All’ultimo
piano, da un’ampia finestra
lo
sguardo si posa su un mondo stupendo:
il
cielo, la neve, il gran Monte Bianco,
signore
e padrone del vasto orizzonte.
Mio
Dio, che bello! Si apre il mio cuore.
Non
più confusione, tristezza, ansietà.
Or
vedo una porta, che leggo? – Preghiera –
Socchiudo:
c’è luce, silenzio, c’è pace, armonia,
due
file di banchi, la Vergine e il Bimbo,
la
lampada accesa: è Lui, è nascosto.
Lo
sento presente.
Si
piega il ginocchio, il labbro si schiude...
Ritorno serena all’ampia finestra:
il
cielo è ormai scuro, la neve non splende,
le
ombre si allungano e copron la valle;
la luce fuggita ora è dentro di me.
la luce fuggita ora è dentro di me.
E' bellissima Paola!!!
RispondiEliminaSi sente la tua grande sensibilità,e amore :)
Grazie Paola...la poesia è davvero bella!
RispondiEliminaE' bellissima, grazie di averla condivisa qui..
RispondiEliminaPer
te ^_^ Buon fine settimana!
Molto bella e intensa!
RispondiEliminaUn abbraccio
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✿%¤ª“˜¨BUON
❊#ª“˜¨ NATALE!
La luce fuggita è ora dentro di me.
RispondiEliminaE' stupendo.
Grazie amici carissimi per il vostro apprezzamento.Vi abbraccio.
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