mercoledì 30 dicembre 2009

Il primo giorno dell' anno



Il Primo Giorno dell'Anno

Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.
Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli...
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.
Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare.

Pablo Neruda

domenica 27 dicembre 2009

Pecore nere





Dal Blog di Etnego blog.libero.it/etnego/ vi riporto questo post che ho trovato molto interessante.


NEL MIO PRESEPE SOLO PECORE NERE


E' tradizione il pomeriggio di Natale, al termine del pranzo, starcene seduti davanti al camino assieme a parenti e amici a berci un ponce al latte, o una tisana digestiva, mentre il grosso ceppo di olivo  si consuma lentamente. Immancabilmente c'è sempre qualcuno che prima o poi mi chiede il motivo della insolita presenza di sole  pecore nere nel mio Presepe. E ogni volta devo tornare a spiegarlo.  
Procediamo con calma. Sappiamo che studiosi atei e razionalisti hanno sempre cercato di desacralizzare la solennità del Natale per ridurla a una favoletta per bambini inventata dalla Chiesa che avrebbe sostituito la  festa pagana del "Sol invictus", con quella della nascita di Gesù.
La scoperta casuale di un rotolo a Qumram sul Mar Morto con l'elenco delle classi sacerdotali  li ha coperti di vergogna. I soliti sapienti allora si sono appigliati "alle pecore"  sostenendo che la data del 25 dicembre non regge perché a Betlemme , situata a quasi 800 mt.  di altezza, nelle notti di dicembre la temperatura è rigida e scende spesso sotto lo zero, e quindi  i pastori non potevano stare di guardia  alle greggi che logicamente  dovevano dormire negli ovili.
Sappiamo che Dio si diverte a confonde la superbia dei colti e degli increduli, e   per dimostrare che la Chiesa basa le proprie tradizioni su verità storiche,  si è servito delle "pecore". 
Infatti chiunque conosca anche superficialmente le usanze ebraiche, sa  che i giudei distinguevano tre tipi di greggi: il primo, composto da sole pecore dalla lana bianca, considerate pure, potevano rientrare dopo il pascolo nell’ovile dentro l' abitato. Un secondo gruppo era  formato da pecore con lana in parte bianca, in parte nera che  potevano entrare a sera nell’ovile, posto fuori del villaggio. Un terzo gruppo, infine, era formato da pecore completamente nere. Queste bestie, ritenute impure, non potevano entrare né in paese, né nell’ovile, ed erano costrette a permanere all’aperto  giorno e notte, inverno e estate. 
Dunque  in quella Santa notte le greggi  di Betlemme appartenevano al gruppo formato da sole pecore nere e se ne stavano all'aperto coi loro guardiani.  E ai pastori  apparve l'Angelo annunziante la nascita del Salvatore. E non è un caso! A ben guardare,  Gesù non è venuto forse per salvare proprio le "pecore nere",  ossia gli emarginati, i poveri, i peccatori, i derelitti? E  guarda caso, le pecore nere, sono state le prime ad accorrere alla grotta! Quindi tutto coincide, come sempre!
Ecco il perché delle pecore nere nel mio Presepe.  Vabbé! Buon proseguimento di feste!
 

venerdì 25 dicembre 2009

E' nato.



Il Bambino Gesù esposto nella Chiesa della Natività di Betlemme

mercoledì 23 dicembre 2009

IL NATALE


Vi propongo una riflessione del mio Parroco sul Natale che ormai è qui.


Ha il suo supremo teorema nel prologo del Vangelo di Giovanni (1,1.14):
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio
...E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria".
Il vero Natale è tutto qui. E' essenzialmente un'iniziativa di Dio. Il Figlio di Dio, che era presso Dio, dove stava benissimo, pur senza lasciare Dio che è Lui, viene a incapsularsi nella nostra impalcatura di ossa, di budella, di ciccia e di tutto il resto. Se si è preso questa briga, vuol dire che per Lui contiamo qualcosa. Il tempo da Natale all' Epifania
non è sufficiente a meditare il fatto.
Meno ancora lo è a motivo di tutti i fronzoli di cui lo abbiamo addobbato: cene, cenoni, capponi e panettoni; luminarie, treni merci di regali e carabattole; Babbi Natali e Befane. Il Natale che una volta era celebrato il chiesa, oggi si celebra ai supermercati. Le renne di Babbo Natale lavorano di più dei cammelli dei Magi.
E' comunque una gran tristezza che il Natale, mirato su una divina povertà, sia divenuto il festival dello sperpero dissennato. Il guaio è che non si sa come emendarlo.
Diventiamo schiavi delle nostre abitudini e usanze: anche delle più insulse.
per ricuperare il senso del Natale occorre, in preliminare, ricuperare il senso di Dio. Chi si ricorda ancora che esiste?

sabato 19 dicembre 2009

Il segreto della vera gioia


«Il presepio è una scuola di vita, dove possiamo imparare il segreto della vera gioia. Questa non consiste nell’avere tante cose, ma nel sentirsi amati dal Signore, nel farsi dono per gli altri e nel volersi bene» (Benedetto XVI).


 



Abbiamo, forse, bisogno di riscoprire la forza di questo messaggio: “sentirsi amati dal Signore”. Ne abbiamo bisogno più di qualsiasi altra verità. Se sono amato la mia esistenza è diversa, tutto cambia, posso superare tante difficoltà della vita se so di essere amato, se comprendo fino in  fondo oppure se riesco solo ad intuire di essere il motivo principale dell’amore di Dio che lo spinge a venirmi incontro con la sua Incarnazione.




 




La gioia di Cristo entri nelle nostre case e in ogni cuore umano… due dimore (la casa e soprattutto il cuore) dove Dio desidera entrare.

dal Blog di Cogitor    cogitor.splinder.com/

giovedì 17 dicembre 2009

"Bravo" addio

Ho cambiato l' automobile. Aveva 12 anni poverina, ma pochi Km. Quando si è vecchi, però, si è vecchi anche se non si è camminato molto. Per me era ancora molto bella, ma nessuno l'ha voluta. Ora è partita per la Bulgaria insieme ad altre coetanee. Mi sono voltata indietro a guardarla e mi è sembrato di averla tradita. Ho provato un pò di malinconia.




sabato 12 dicembre 2009

venerdì 11 dicembre 2009

In cammino senza paura






“Andiamo fino a Betlemme, come i pastori.

L' i
mportante è muoversi.
E se invece di un Dio glorioso,
ci imbattiamo nella fragilità di un bambino,
non ci venga il dubbio di aver sbagliato il percorso.
Il volto spaurito degli oppressi,
la solitudine degli infelici,
l'amarezza di tutti gli uomini della Terra,
sono il luogo dove Egli continua
a vivere in clandestinità.
A noi il compito di cercarlo.
Mettiamoci in cammino senza paura”.

Don Tonino Bello   (dal Blog cogitor.splinder.com/
)

mercoledì 9 dicembre 2009

Il Signore è vicino




Il Signore è vicino!

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

venerdì 4 dicembre 2009

8 Dicembre: Immacolata



Bartolomè Esteban Murillo

Canto al Vangelo  Cfr. Lc 1,28
Alleluia, alleluia.

Rallègrati, piena di grazia,
il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne.

Alleluia.

mercoledì 2 dicembre 2009

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