sabato 13 dicembre 2014

Il profeta Isaia preannuncia Gesù


Il profeta Isaia Michelangelo, Cappella Sistina


Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti.

domenica 23 novembre 2014

Riccio domestico.


Ho sempre avuto ricci nel mio giardino che è separato dai prati da sola rete metallica.
Anni addietro però li trovavo soprattutto morti perchè avevo un husky terribile e poverini non trovavano quasi mai scampo da lui, come del resto altri animaletti, compresi i gattini.

Ora non ho più i cani e per diversi anni non ho più trovato ricci morti. Da qualche mese in compenso ne arriva uno vivo e di lui abbiamo trovato i "segni". 
I miei nipoti inoltre l'hanno visto di notte che viene a mangiare nelle ciotole delle gatte che sono sia da me che da loro: una gatta mangia da due parti.

Stamattina, incredibile, stava mangiando nella ciotola e la gatta attendeva lì vicino che avesse finito e se ne andasse. Non sembrava spaventato e mi sono avvicinata a fotografarlo.


Dopo aver terminato di mangiare se ne è andato a bere nell'altra ciotola. I ragazzi erano entusiasti e Francesca era tutta agitata: ne voleva la foto.

Nel pomeriggio non è tornato; vedremo se ci sarà ancora domani.


sabato 15 novembre 2014

La donna perfetta


Valgono ancora al giorno d'oggi queste parole della Bibbia? Mi auguro di sì.

Dal libro dei Proverbi
Una donna forte chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
Gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
Stende la sua mano alla conocchia
e le sue dita tengono il fuso.
Apre le sue palme al misero,
stende la mano al povero.
Illusorio è il fascino e fugace la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani
e le sue opere la lodino alle porte della città.

martedì 11 novembre 2014

San Martino

Una bella poesia che conosciamo sicuramente tutti fin dai tempi della scuola. Mi piace leggerla verso per verso, con calma, e immaginare le varie scene evocate che non fanno più parte del nostro tempo.
Mi succede a volte, alla sera, di osservare uccelli neri che se ne vanno a stormo e subito questa poesia torna alla mente. 
Quello che mi è sempre mancato è però il mare che urla e biancheggia: quanto mi piacerebbe vederlo.


sabato 8 novembre 2014

Ada Negri


Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia
che s'imbeve di te sin nelle fibre
che l'uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo;e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.
So che annunci l'inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.

Vorrei, pioggia d'autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde. 

venerdì 3 ottobre 2014

Inno per la morte al mondo e la nascita al cielo

Il bellissimo inno per i primi vespri della Solennità del Serafico Padre San Francesco d'Assisi, con la musica scritta da fra Gennaro, OFM conv. Il testo completo dell'inno tradotto in italiano (dalla Liturgia delle Ore Romano-Serafica) è seguito dall'inno latino originale: "Iam nocte umbra obduxerat" sempre cantato da fra Gennaro e il coro dei "Cantori Francescani".



E’ discesa la notte sul mondo,
il creato è avvolto nell’ombra:
il Serafico Padre Francesco
la sua vita conclude sereno.

Ha nel cuore un incendio d’amore,
suo Dio ha la mente rapita;
suoi figli lo imploran dolenti: 
tu non devi lasciare il tuo gregge.

Leva gli occhi il Serafico Padre,
stende sopra di loro la destra:
«Su voi scenda qual provvida pioggia
la grazia divina.

Allontani da tutti il peccato,
alimenti nei cuori l’amore,
nelle menti riaccenda la luce
che rischiara e conduce alla meta».

Sulle labbra si spegne la voce,
il suo spirito è in cielo rapito:
il suo volto rivela raggiante
la perfetta letizia celeste.

Gloria al Padre e al Figlio cantiamo,
e allo Spirito Consolatore;
Trinità sempiterna e beata
che glorifica gli umili in cielo. Amen.

Testo preso da: L'inno che canta la morte di s.Francesco al mondo e la sua nascita al cielo http://www.cantualeantonianum.com/2014/10/linno-che-canta-la-morte-di-sfrancesco.html#ixzz3F6zgVylG
http://www.cantualeantonianum.com 

San Francesco

Mosaico nella tomba di San Pio a San Giovanni Rotondo (mia foto)

Sono stata ad Assisi la prima volta durante il viaggio di nozze nel lontano 1969, vi rimasi alcuni giorni ed ebbi così la possibilità di visitare tutti i luoghi della vita del Santo anche nelle zone circostanti unitamente a quelli di santa Chiara. 
Ora mi si presenta l'occasione di un piccolo Pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo con tappe ad Assisi, Cascia e, al ritorno, Lanciano. 
Sono contenta: spero di riuscire a pregare e a gustare le bellezze della Chiesa di San Francesco che so essere stata restaurata di recente. Il tempo non sarà molto, ma sempre meglio che niente.
Ci andrò la settimana prossima e farò sicuramente qualche foto da condividere con voi.

mercoledì 24 settembre 2014

La preghiera


Mentre girovagavo sul Web mi sono imbattuta in questa riflessione sulla preghiera:

"Io non saprei concepire una vita senza preghiera; uno svegliarsi il mattino senza incontrare il sorriso di Dio, un reclinare la sera il capo, ma non sul petto di Cristo."

"Non aderiamo alla fede come il mollusco allo scoglio sottomarino, ma per il libero consenso della mente e del cuore: questo consenso non si può ragionevolmente rifiutare, quando la verità si presenta. Tre tipi di persone non vedono il sole che appare lieto, come sposo, all'orizzonte: chi è cieco, chi dorme e chi chiude gli occhi."


Credo che molti di voi condividano questo. 
A volte mi sembra di non pregare più come un tempo, nel senso che non mi metto lì a pregare, magari recitando il Rosario, ma mi accorgo che prego anche quando non ci penso. 
No, senza pregare non è possibile vivere, non solo per chiedere, ma soprattutto per ringraziare e sentire la presenza di Dio.
Chi prega non è mai solo.

martedì 16 settembre 2014

Settembre



Mi sono vergognata di aver quasi abbandonato il Blog. Dico quasi soltanto perchè non ho più scritto, ma ci vengo sempre e leggo quelli degli amici, anche se non commento.
Forse è una forma di pigrizia mentale, ma anche uno scarso desiderio di comunicazione profonda. 

Per scrivere qui devo riflettere, cercare l'argomento e l'immagine relativa. Molto più facile scrivere qualcosa su Facebook cliccare qualche like, condividere dei link. 
Mi sono accorta però che il Blog mi manca e che il social non mi basta e ho a volte l'impressione di perdere soltanto tempo, anche se può essere divertente e utile quando non si è proprio allegri.

Ora l'estate volge al termine, è iniziato già da qualche giorno il mese di Settembre e ieri i ragazzi sono tornati a scuola. 
Mi sono detta che era ora che anch'io (che non torno a scuola) mi impegnassi un po' e non trascurassi più questo mio Blog che mi ha dato soddisfazioni e i suoi lettori che, col tempo, sono diventati anche amici.

martedì 5 agosto 2014

I gabbiani




Ho cambiato l'immagine del mio blog perchè ho trovato in rete questa bella fotografia.
I gabbiani mi piacciono molto, mi piace sentire le loro strida quando solcano il cielo in prossimità del mare. Sarà perchè non li posso sentire tutto l'anno e, quindi, non mi disturbano come succede invece a chi abita dove vivono anche loro.
Costruiscono i loro nidi in alto, sui tetti, e li proteggono con molta cura.
L'anno scorso avevo dedicato loro un post al quale erano seguiti interessanti commenti.
Lo ripropongo qui.

                                                  IL GABBIANO SIMBOLO DI LIBERTA'

domenica 27 luglio 2014

Estate



Ecco quanto scaturito da una mia riflessione nell'estate 2007. Ero tornata dal mare da alcuni giorni e il caldo continuava a imperversare rendendo secca l'erba e spaccata in alcuni punti la terra. 
I fiori e le piante boccheggiavano in attesa di acqua che non arrivava, se non dalle mie annaffiature.
L'ho trovata rileggendo i miei documenti e mi sono ricordata di averla scritta alla fine di Luglio, proprio come ora.  Oggi però non sarebbero di certo queste le mie parole.
Accettiamo l'estate come Dio ce la manda sempre ringraziando per la vita che ci dà.

giovedì 17 luglio 2014

Il Cottolengo e le oche



Quello che non sempre conosciamo della vita dei Santi

Nel cortile dell’istituto abitava una famiglia che allevava numerose oche. Per andare a bagnarsi in una vasca, passavano disordinatamente davanti la porta della cappella, disturbando i momenti della preghiera. In seguito alle lamentele dei religiosi, il Cottolengo disse che voleva risolvere la faccenda con dolcezza.

Andò dalle oche e fece loro questo discorso: «Le vostre grida disturbano le nostre preghiere. Non è bene! Ma soprattutto che andiate a bagnarvi disordinatamente. Non fate più così in avvenire! Quando vorrete andare alla vasca farete questo percorso - e glielo mostrò - e ci andrete due a due in silenzio, la mattina quando siamo in chiesa e la sera quando ci ritorniamo».
 
Numerosi testimoni ai processi per la canonizzazione riportarono che da quel momento le oche fecero sempre così: se ne andavano a due a due in silenzio. Una suora raccontò perfino che tentò più volte di far cambiare il percorso alle oche senza alcun successo.

martedì 24 giugno 2014

San Giovanni


E' una ricorrenza che  non ho mai dimenticato perché era l'onomastico di due mie amiche preziose. Una era la mia compagna di scuola e collegio che è mancata l'anno scorso GIANNA alla quale avevo dedicato un post, l'altra era GIOVANNA, mancata anche lei, ma diversi anni fa. 
Nel 2009, in un momento di particolare ispirazione, erano scaturiti dal mio cuore questi versi.



Ora non posso fare altro che ricordarle e offrire loro una preghiera e un ricordo qui.

domenica 22 giugno 2014

Salmo del perdono (102 - 103)



Il Magnificat di un peccatore perdonato


Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.

Il Signore agisce con giustizia
e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie,
ai figli d’Israele le sue opere.

Buono e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Egli non continua a contestare
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono;
come dista l’oriente dall’occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.

Perché egli sa di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.
Come l’erba sono i giorni dell’uomo,
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste
e il suo posto non lo riconosce.

Ma la grazia del Signore è da sempre,
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli,
per quanti custodiscono la sua alleanza
e ricordano di osservare i suoi precetti.
Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono
e il suo regno abbraccia l’universo.

Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi,
pronti alla voce della sua parola.
Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere,
suoi ministri, che fate il suo volere.
Benedite il Signore, voi tutte opere sue,
in ogni luogo del suo dominio.
Benedici il Signore, anima mia.


martedì 10 giugno 2014

Tagore



Prima di tuffarmi nel giorno

Eccomi davanti a te, Signore!
Attendo le tue mani sul mio capo
prima di tuffarmi nel giorno.

Tieni i tuoi occhi su di me!
Venga con me la certezza
della tua preziosa amicizia.
La tua musica calmi i miei pensieri
nel rombo frettoloso della strada.

Il sole del tuo amore,
anche nei giorni di bufera,
renda generosa la mia mente
e alimenti di luce la mia vita
perché maturi come frumento.


RABINDRANATH TAGORE

venerdì 30 maggio 2014

Afflizione e gioia.


Forse per il mio particolare stato d'animo di questi giorni, mi ha colpito molto la lettura del Vangelo odierno che qui riporto e propongo alla meditazione di chi si vuole soffermare. 

Le parole di Gesù sono pietre miliari per la nostra vita.



+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,20-23a.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia».

La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo.

Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia».

mercoledì 7 maggio 2014

Pianto antico



Franca Rita mi ha fatto ricordare questo mio post del 2009. Ve lo ripropongo:

giovedì 1 maggio 2014

Maggiolata




Maggio risveglia i nidi,
maggio risveglia i cuori;
porta le ortiche e i fiori,
i serpi e l’usignol.

Schiamazzano i fanciulli
in terra, e in ciel li augelli:
le donne han ne i capelli
rose, ne gli occhi il sol.

Tra colli prati e monti
di fior tutto è una trama:
canta germoglia ed ama
l’acqua la terra il ciel.

E a me germoglia in cuore
di spine un bel boschetto;
tre vipere ho nel petto
e un gufo entro il cervel.

Giosuè Carducci 

Questa poesia, come altre del resto, mi ricorda i tempi della scuola, ma non ricordo di aver mai letto l'ultima strofa. Forse viene risparmiata ai giovani perchè rovina alquanto la bellezza del quadretto. 
Spine, vipere e gufi non fanno pensare a nulla di buono.

Il poeta, dopo aver descritto la bellezza del creato, ha guardato dentro di sé e purtroppo non vi ha trovato nulla di bello. 
Scoprire l'esistenza di questa strofa è stata per me una piccola delusione.

giovedì 17 aprile 2014

Basilica del Getsemani


Questa sera su TV2000 ho assistito in diretta all' Ora Santa celebrata in questa chiesa. Non ricordo se l'ho visitata durante i miei due pellegrinaggi in Terra Santa: di sicuro una volta era in ristrutturazione. Ricordo però bene il piccolo giardino degli ulivi recintato che è significativo del tempo di Gesù e che si vede in questa foto.




E' sicuramente uno dei luoghi che ci fanno maggiormente riflettere sulla Passione di Nostro Signore.
Questa Ora Santa è stata molto commovente, celebrata per molte nazionalità e le varie parti erano in lingue diverse, anche araba e ebraica, a significare l'unità dei Cristiani.



La basilica,progettata dall’architetto italiano Antonio Barluzzi con il contributo di diversi paesi in tutto il mondo (da cui il nome “Basilica delle Nazioni”), venne terminata nel 1924 e non venne mai restaurata fino allo scorso anno.

I Francescani, custodi di Terra Santa ,affidarono il restauro della basilica vicino all’orto degli ulivi a dei ragazzi musulmani (dopo aver contribuito al restauro di altre due sinagoghe) ed ora è visibile in tutto il suo splendore.



sabato 12 aprile 2014

Domenica delle Palme


Con questa bella immagine di Gesù che entra trionfante in Gerusalemme ricordo l'inizio di quella che per i Cristiani è la settimana più importante dell'anno liturgico: la Settimana Santa.

Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

domenica 6 aprile 2014

Lazzaro, vieni fuori!


Nei primi anni, dopo la morte di mio figlio, mi turbava alquanto la lettura di questo brano del Vangelo che la Liturgia ci ha proposto oggi. 
Pensavo tra me che sarebbe stato molto bello se questo richiamo fosse stato rivolto a mio figlio.
In seguito andai in pellegrinaggio in Terra Santa e uno dei luoghi che più mi colpì fu appunto la presunta tomba a Betania.
Dico presunta perchè il luogo che visitai aveva alcune di queste tombe scavate nella roccia, come si usava a quel tempo e ovviamente non ci dissero con sicurezza quale fosse quella di Lazzaro.
Se la memoria non mi tradisce c'è a Betania una chiesa che ricorda questo episodio evangelico nella quale ci siamo soffermati a pregare e a meditare l'avvenimento.

Mi piace molto come lo ha rappresentato Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova.

lunedì 10 marzo 2014

Vergogna.


E' un mese che non scrivo più e me ne vergogno. Spero di riprendere presto. Un caro saluto a tutti voi.

lunedì 10 febbraio 2014

La Madonna di Lourdes



Bernadette alza lo sguardo alla
cima del pioppo accanto a lei per
scorgere se verso l'alto non spiri
forse qualche brezza che abbia
investito lo spineto di Massabielle. 

Ma le foglie dell'albero, tremule
quasi sempre alla cima, sono
immobili, come senza respiro.

Ella guarda ancora la grotta
che è lì, a non più di dieci passi.
La pianta di rose selvatiche si
arrampica, immobile come 
sempre, alla roccia.

Forse si era ingannata.

Ma ora non s'inganna.
 Bernadette si strofina gli occhi,
li chiude, li apre, li richiude e li
riapre più volte; l'immagine
rimane.

La luce del giorno è quasi
scomparsa.
Soltanto nella nicchia della
grotta permane un bagliore, come
se si fossero attardati là 
gli ultimi raggi dorati del sole.

F. Wefel

giovedì 2 gennaio 2014

I Re Magi

Era una notte azzurra
con tante stelle in cielo;
sopra le dune sparse
palme dal lungo stelo.

Dolce silenzio. I Magi
sopra cammelli bianchi
seguivan la cometa...
felici e un poco stanchi.

Venivan da lontano,
da regni d'oltremare,
scrutavan l'orizzonte
desiosi d'arrivare.

Ecco Betlemme alfine;
ecco, nella capanna,
un tenero Bambino
in braccio alla sua Mamma.

I vecchi Re si prostrano
e ognuno di loro
offre un suo dono splendido:
incenso, mirra e oro.

Cantano intorno gli angeli:
"All'umile Giudeo
s'inchinano i potenti:
Gloria in excelsis Deo!"
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