giovedì 12 luglio 2012

Valanga sul Monte Bianco


La notizia di questa mattina mi ha molto amareggiata. Abitando io vicino alle montagne le ho sempre amate e, negli anni giovanili, mi sono concessa qualche escursione anche faticosa soprattutto nella bella stagione. Era il nostro modo di trascorrere la domenica senza spendere un soldo e tornare a casa con l'animo sereno e soddisfatto di aver compiuto una bella impresa mettendo a prova le nostre forze.


I veri scalatori e amanti della montagna però non si accontentano mai e, raggiunto un traguardo, subito accedono ad un altro.
Così mi immagino quelli che stamattina hanno perso la vita in quella che doveva essere per loro una entusiasmante impresa.
Qualcuno dirà che se la sono andati a cercare. Io so che la montagna è anche crudele e non sempre accetta di essere sfidata.


Mi è tornato alla mente il bel canto "la leggenda della Grigna" in cui la montagna è paragonata ad una guerriera bella e crudele. Mi vengono i brividi ogni volta che lo ascolto.





8 commenti:

  1. Ho letto. La montagna a volte è infida e piena di rischi.
    Ciao Paola.

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  2. GUS: chi ama la montagna è come stregato da essa. Mi piace molto questo canto della Grigna che termina con una invocazione alla montagna. "facciamo la croce in fronte: non ci farai morir".

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  3. Ciao Paola, ieri stavo proprio festeggiando il mio anniversario in Valle d'Aosta. Perchè per noi la montagna è un amore grande...ma che purtroppo a volte è crudele e vuole le sue vittime Ho sempre un po antropomorfizzato le montagne e se per me il Monte Rosa è "accogliente e materno" (a torto), il Monviso è " il totem, il Dio Montagna" , il Cervino, non mi chiedere perchè, non lo so nemmeno io, è la legge, il Giudice...ecco io ho sempre definito il monte Bianco "bello e dannato" il Cattivo, una bocca da diavolo che vuole le sue vittime. Sciocchezze però ho sempre pensato così Ciao un abbraccio, Antonella

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  4. Ciao Paola la tragedia di ieri ci rattrista infinitamente , come sentirsi traditi da una natura tanto bella e maestosa.
    Anche se non è in tema con il tuo post,trascrivo questo invito:

    L'iniziativa dei blogger per la sensibilizzazione sul disastro di Tambouctu, dopo la pubblicazione il 10 luglio di un post collettivo, continua con la proposta di mettere
    un'immagine nella sidebar, in modo che vi rimanga, almeno finché, speriamo, questa dolorosa vicenda non avrà una soluzione accettabile,affinché la nostra iniziativa,
    recepita da molti blogger, non resti il grido isolato di un giorno.
    Per evidenziare la continuità con l'iniziativa precedente io ho usato come slogan il titolo del post.
    In mancanza di altre idee o soluzioni personali, se vuoi puoi prelevare l'immagine e il testo da me( ho anche una parte della tua descrizione, perché è molto suggestiva)
    Volendo si potrebbe collegare l'immagine all'URL di un testo,
    ma anche la sola immagine può essere un richiamo utile allo scopo,
    un piccolo contributo della blogsfera contro la distruzione di un patrimonio storico
    e artistico che impoverisce tutta l'umanità.
    Grazie per l'ascolto saluti cari Marilena

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  5. ERRATA CORRIGE:
    La gatta frettolosa...ho scritto Tambouctu,invece di Timbouctu, chiedo venia!

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  6. Il mare e la montagna sono ricche di fascino ma bisogna rispettarle. ciao franca bassi ceglie

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  7. a volte c'è molto pressapochismo tra coloro che si avventurano..ricordo l'anno scorso che sono morte pure le guide che sono accorse per cercare di salvare degli sprovveduti: rischiare va bene, ma cosi...

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  8. C'è Un Dio SUL MONTE e un Dio NEL DESERTO. Sta a voi scegliere dove andare.
    C'è anche un DIO che esce dal MARE.

    Io preferisco UN PADRE che E' NEI CIELI.

    Ma l'errore più grande è prendere troppo alla lettera il LUOGO terreno e non quello dell'ANIMO.

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