martedì 9 giugno 2009

A Pietro

Pianto Antico
L’albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da’ bei vermigli fior,

Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.

Tu fior della mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l’inutil vita
Estremo unico fior,

Sei nella terra fredda,
Sei nella terra negra;
Né il sol più ti rallegra
Né ti risveglia amor.


Giosuè Carducci


Bellissima poesia che in molti abbiamo studiato a scuola per obbligo e senza comprenderne a pieno il significato. Rileggendola ora con la mia nipotina, che la deve studiare, mi ha molto commossa.
Il poeta paragona se stesso al melograno che d' inverno diventa tutto secco e al mese di Giugno rifiorisce di fiori vermigli; il suo fiore bambino giace nella terra fredda  e più non fiorirà, nè vedrà il sole.

Tredici anni fa è mancato mio figlio; conosco bene il dolore del poeta; mi conforta però la Speranza della quale non vi è traccia in questa tristissima poesia.

4 commenti:

  1. Hai ragione,una poesia triste e senza speranza per ricordare un fatto terribile.Mi auguro sinceramente che la speranza possa crescere e rafforzarsi nel tuo cuore.Ciao

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  2. Censorina

    anch'io imparai a memoria questa poesia. Ricordi. Mi dispiace che ti evochi la morte di tuo figlio. Però mi fa piacere che parli di Speranza con la S maiuscola quasi a dirmi che dietro questa parola c'è Il Signore.

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  3. @ Roberto: grazie di cuore per le tue parole. La Speranza di ritrovare mio figlio un giorno mi ha sempre sostenuta. E' certo però che talvolta è molto dura. Un caro saluto.


    @ Xunder: hai capito molto bene il significato della S maiuscola. Non temo mai quello che mi evoca la morte di mio figlio perchè è sempre presente in me; apprezzo invece molto la condivisione. Grazie di cuore.

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  4. Oddio, Censorina... non sapevo. Non ho parole...

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