venerdì 22 gennaio 2010

E' arrivata la galaverna

Uno spettacolo particolare stamattina: le piante sembravano di cristallo, alcune fronde davano l' idea del pizzo; non ricordavo di aver visto qualcosa di simile. Sembrava brina, ma non ne ero convinta. Questa sera mio fratello, che è appassionato di meteorologia, mi ha inviato queste foto dicendomi che si tratta di "galaverna".
Ecco alcune foto di questo fenomeno. Che si tratti di galaverna è evidenziato soprattutto nella foto con la cancellata che non si presenterebbe così se fosse brina.

galaverna 2
galaverna5la galaverna 2la galaverna
Non si vede spesso, ma oggi in molte aree della pianura padana e nelle colline, e’ tornata, si tratta della “galaverna”, uno dei fenomeni meteorologici piu’ spettacolari, e piuttosto rara. Ecco quel che fu scritto di una famosa “ondata” di galaverna che arrivo’ in Polesine all’inizio del 2000 : “ La Galaverna ha bisogno di determinate caratteristiche non sempre così facili da ottenere, prima tra tutte ci deve essere nebbia, quindi nuvolosità di tipo basso, in secondo luogo c’è bisogno di una temperatura negativa, in terzo luogo ma questa condizione è la meno importante, ci vuole una certa bava di vento, avendo queste tre caratteristiche si può dare il via allo spettacolo bianco; le microscopiche goccioline d’acqua che formano la nebbia, sospinte dal vento impattano contro gli oggetti che si trovano davanti ad esempio, alberi, rami, foglie ecc…, e grazie alla temperatura negativa si depositano cristallizzandosi, questo deposito di ghiaccio aumenta fino a che le condizioni di temperatura e umidità lo consento, naturalmente maggiore è la durata e maggiore sarà lo spettacolo.”
Il dizionario “Sabatini Coletti” ne da questa definizione: Ghiaccio che si forma su alberi, foglie e oggetti rimasti all’aperto. E in effetti la galaverna è un deposito di ghiaccio in forma di aghi e scaglie che si produce quando la temperatura e’ sotto lo zero e nell’aria aleggia la nebbia. Un rivestimento cristallino e opaco che si forma attorno alle superfici(rami,alberi, fiori, ma anche panchine o pali della luce!) , e si forma in le goccioline d’acqua in sospensione nell’atmosfera possono rimanere liquide anche sotto zero (il cosiddetto stato di sopraffusione) . Uno stato instabile tanto che appena le gocce toccano una superficie solida si trasformano appunto in galaverna. Questo passaggio dallo stato liquido allo stato solido richiede piccole dimensioni delle gocce di nebbia, temperatura bassa,ventilazione scarsa o assente , accrescimento lento e dissipazione veloce del calore latente di fusione. La galaverna non va confusa con la brina, che si forma invece per il brinamento del vapore sulle superfici raffreddate a causa della perdita di calore per irraggiamento durante la notte. Per questo la brina e’ molto piu’ diffusa rispetto alla galaverna, un fenomeno atmosferico che addirittura pareva scomparso negli ultimi anni, fatto imputato ai mutamenti climatici.


segue qui

4 commenti:

  1. E' arrivata anche da me e stamattina era veramente uno spettacolo. Anche gli alberi del mio giardino erano così come nelle tue foto! Però, che freddo!

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  2.  Anche qui da giorni.
    In treno una mia vicina di poltrona mi disse "Ma ha nevicato?".
    "No, è la galaverna". Dopo pochi km scompariva.
    Scompariva l'imbiancatura intendo, non la signora.

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  3. ...la natura non finirà mai di sorprenderci il cuore...
    (la galaverna è un adelle magìe più belle dell'inverno!)

    luciana - comoinpoesia

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