sabato 1 maggio 2010

Chiesa di maggio




Sciama con un ronzio d'ape la gente
da la chiesetta in sul colle selvaggio;
e per la sera limpida di maggio
vanno le donne a schiera, lente lente.

E passano tra l'alta erba stridente,
e pare una fiorita il lor passaggio;
le attende, a valle, tacito il villaggio
con le capanne chiuse e sonnolente.

Ma la chiesetta ancor nell'alto svaria
tra le betulle, e il tetto d'un intenso
rossor sfavilla nel silenzio alpestre.

Il rombo delle pie laudi nell'aria
palpita ancora: un lieve odor d'incenso
sperdesi tra le mente e le ginestre.


Giovanni Pascoli

4 commenti:


  1. Sembra di sentirlo quell'odor d'incenso...

    Buona domenica!

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  2. Qui è ora di pranzo,approfitto del wifi del ristorante per lasciarti un saluto.Questi versi richiamano alla mente la possibilità di una vita a misura d'uomo,grazie di averli postati.Ciao Paola.Roberto

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