mercoledì 29 settembre 2010

Buon gusto




Ogni mese il nostro Parroco compila un foglio che ricorda il bollettino parrocchiale di un tempo. Oltre alle comunicazioni che interessano la comunità, con arguzia parla di cose serie.
Voglio condividere con chi mi legge un trafiletto del mese di Settembre. 


Una volta ai poligami e ai conviventi non si concedevano i funerali religiosi. Oggi la Chiesa ha allentato la severità in fatto di funerali ai coniugi raffazzonati. Se dovesse valere ancora la severità di un tempo, di funerali in chiesa se ne farebbero pochi.
Irrita però che in taluni manifesti funebri
, recanti ora del rosario e della Messa esequiale e decorati da immagini sacre, si legga che il primo ad annunciare il decesso sia il compagno o la compagna, qualificato esattamente come tale. Esempio: "E' deceduto il signor Divorziàno De Poligamis. Lo annuncia afflitta la compagna Concubiàna Risposati".
Sarebbe di buon gusto che almeno sparisse la qualifica di compagno/a, lasciando soltanto il nome insospettabile.
Se sparisse del tutto il nome della persona in questione, pur lasciandole ovviamente piena facoltà di intervenire al funerale, meglio ancora.
Buon gusto vuol dire che l'annuncio sia dato dai congiunti, quelli veri, non da quelli raccattati smantellando matrimoni.
Specificarsi come "compagno/a" su un manifesto religiosamente orientato, dà l' impressione di sfida alla Chiesa con l' intento più o meno avvertito di farla fessa.


1 commento:

  1. Devo dire che il termine compagno, compagna, mi ha sempre dato fastidio.
    Io se dovessi avere una fidanzata, non avrei mai osato chiamarla così, mi pare un termine dispreggiativo, di qualche cosa che non è completo.

    Ma sarà solo una mia impressione?

    Al momento però sui manifesti funebri non mi è mai capitato di vederlo.




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