Qualche volta basta poco per essere felici, dimenticare le tristezze e vivere un pomeriggio come se gli anni sulle spalle fossero la metà
Oggi pomeriggio il nostro vice-don ha fatto il suo ingresso ufficiale nella nuova Chiesa di cui sarà parroco,e, come è consuetudine in questi casi, l'abbiamo accompagnato.
Siamo partiti in molti con il pullman e le auto. C' era un discreto numero di bambini, i miei tre nipoti in testa, che di corsa si sono sistemati sugli ultimi sedili. Nelle orecchie avevo le raccomandazioni di mia figlia: era la prima volta che andavo in qualche posto con tutti e tre, quindi: nei sedili in fondo anche la nonna.
All' andata tutto abbastanza tranquillo. I bambini sapevano che ci sarebbe stata la Messa, un pò lunga, con il Vescovo, ma erano avvisati che un allegro Buffet avrebbe fatto seguito al rito. Qualcuno pensava al festeggiato e si chiedeva perchè non fosse sul pullman anche lui. La funzione è stata solenne, commovente, partecipata ed è poi giunta l' ora dell' atteso rinfresco. Tutti si sono abbuffati ( più gli adulti che i bambini) ed era già notte quando siamo tornati al pullman.
Ora però l'atmosfera era un po' strana
"Ma il don non viene proprio più da noi?" è stata la domanda di un bambino che si stava rendendo conto in quel momento del significato di quel viaggio pensato come una gita che in realtà era l' inizio di una privazione: il don non avrebbe più giocato con loro, avrebbe celebrato la Messa in quella chiesa lontana per quei bambini che non conosceva. Sentendo la tristezza farsi avanti, mi sono messa a cantare (mi piace molto); un pò per volta tutti i bambini si sono uniti e abbiamo cantato a squarciagola per tutto il tempo del viaggio. Alla fine, con simulata educazione, abbiamo chiesto scusa a tutti per aver rotto i timpani e le scatole.
Che dire? Sono tornata a casa senza voce, ma felice, come non mi succedeva da molto.
Al momento dei saluti ecco un grande regalo da mio nipote: "Grazie, nonna per la bella gita.
Non potrei chiedere di più.
Ancora non ti conoscevo nelle vesti di "Nonna Sprint":).Sei forte,ciao.
RispondiEliminaE brava Paola: una vita trascorsa tra e per i ragazzi ha lasciato il segno, vero? Un abbraccio.
RispondiEliminabellobello
RispondiEliminaho trovato un'altra supernonna
bello vero quando ti dice grazie
un nipotino
ti sembra davvero un regalo divino :-P
ecco la traduzione
che hai chiesto da harmel
che none la vera tiritera scacciamalaugurio
ma una mia stupidissima rinterpretazione
#7
14 Novembre 2008 - 13:57
da harmel
nu cuorn e curall
na ciamp e cavall
( i ciatirass a chilluscassambrell
a mo' di portafortuna:-p
nu poc e sal
na goccia r'uogli
e si e tien doi pummarol
nu cerasiell nun fa mai mal
aggiramm a spaghett epummarol
che lev a cuoll tutt l'uocchie malevel re ciucciuettel
approposit si pur e over i nun crer
traduzione tutta per questa supernonnasprintosa
(un corno di corallo
( una zampa di cavallo)
( il mitico ferro)
( che tirerei a quello rompi....e
(ad' uso di portafortuna:-p
(un poco di sale )
(una goccia di olio)
(e se hai un paio di pummarole)
un peperoncino che non fa mai male
e giriamo tutto a
spaghett e pomodoro
che leva di dosso tutti i malocchi malevoli dei gufatori
a proposito se anche
e vero io non ci credo
@ Roberto: grazie, non sono sempre sprint, qualche volta mi sento bisnonna.
RispondiElimina@ Ughito: siamo il frutto del nostro passato. (filosofia spiccia)
@ Ladolce: grazie di questa simpatica traduzione. Da nonna a nonna: ciao.
Questo post mi ha ricordato le mie gite parrocchiali di quando ero bambina e ragazzina e cantavo nel coro. Sono indimenticabili. Ci penso spesso con nostalgia. Ora c'è poco tempo per le gite e la gente non ci va nemmeno. Resiste qualche pellegrinaggio a Roma o in Terrasanta.
RispondiEliminaHai fatto un bel regalo ai tuoi nipotini..che sicuramente si sono divertiti molto, sarà stato anche piacevolmente diverso lasciare per una volta a casa l'auto di mamma e papà ^__*
Bacioni
@ Dolce: dalle mie parti (abito in provincia) ci sono ancora gite e pellegrinaggi organizzati da gruppi vari e io vi partecipo volentieri quando posso. Si può andare anche da soli, è vero, ma per i pellegrinaggi il gruppo è meglio. Se scorri il mio Blog, troverai l' ultimo che ho fatto, in Polonia, nei luoghi di Papa Wojtila.
RispondiEliminaA me piace molto viaggiare sia per turismo che per spiritualità. Quest' ultima, dai luogho sacri, ne esce fotificata.
Un caro saluto. Paola