Si affacciano sulla Piazza Rossa da un lato e si innalzano su tre piani.
Ai tempi dell' Unione Sovietica, pur essendo i più grandi magazzini di Mosca, erano molto spartani: i negozi vendevano prodotti per lo più russi e russa era la numerosa clientela; i pochi stranieri erano facilmente individuabili e si distinguevano soprattutto per i vestiti e le scarpe indossati.
Ora questo magazzini sono quanto di più lussuoso ci si possa aspettare in una grande metropoli, con firme e griffe famose in tutto il mondo. Ovviamente anche i prezzi sono adeguati e la clientela che vi si incontra è molto varia: stranieri di ogni parte e Russi di un certo ceto sociale.
Il mondo è una contraddizione.
RispondiEliminaChe belle foto sono tue?
RispondiEliminaInteressanti le tue parole lo sai che io li ho visti proprio in epoca sovietica? Uno squallore in effetti! Capivi perchè poi la gente veniva a bussare in camera chiedendo di acuiqstare reggiseni o profumi. La guida disse invece della mancia mi regalate un paio di vostre scarpe? E una volenterosa gitante si privò delle sue...
@ Pit: sì, le contraddizioni sono molte.
RispondiElimina@ Affabile: le foto le ho fatte io. La prima volta che mi recai a Mosca era il 1987: accompagnai mio marito alla clinica di Fiodorov per curare gli occhi. Si trovò bene. Ora ci ritorniamo quasi ogni anno per ripetere la cura, anche se penso che ora siano bravi anche in Italia. Ho quindi assistito a molti cambiamentie potrei scrivere un libro. Il tuo episodio delle scarpe mi ha fatto ricordare che un giorno avevamo dovuto quasi litigare con un ragazzo che voleva le scarpe di mio marito. Eravamo per la strada, lontano dalla clinica e, ovviamente, non poteva dargliele. Ora questo non succede più, ma penso ci siano povertà nascoste, specialmente nelle campagne. Sarebbe per te interessante fare un viaggio ora: non riconosceresti più la città.
Marx si rivolterà nella tomba.
RispondiEliminaCiao.
Ma no Censorina, con te mai ! Solo con gl'imbecilli! :-) Alla Chiesa non ho pensato, almeno qui da me non mi sembra una soluzione.Non per la Chiesa in sè, ma la stessa è fatta d uomini, come ben sai. E qui sono abbastanza bacchettoni.
RispondiEliminaGrazie, è sempre un piacere leggerti.
curioso questo fatto... anche io mi sono imbattuta in una mostra itinerante di "mucche dipinte", proprio come quella della tua foto! Avevano "invaso" con i loro colori il centro di Praga, nell'agosto di quattro anni fa...
RispondiEliminaLuciana - comoinpoesia.com
@ Gus: eppure lui è l' unico cui hanno lasciato il monumento in centro. Guarda le foto del post precedente. Ciao. (forse ce n' è ancora uno di Lenin da qualche parte a Mosca)
RispondiElimina@ Pit: ti sono molto vicina e spero che tu possa stare meglio. Un abbraccio.
RispondiElimina@ Luciana: potrebbero essere le stesse. La mia foto è di tre anni fa e ce n' erano diverse nelle varie zone dei Magazzini: tutte molto belle.
RispondiEliminaAnch'io sono stato a Mosca prima della caduta del muro e dopo:prima era una città triste e con povertà diffusa,ora si avvicina sempre più alle metropoli internazionali.Bellissime le foto.Ciao
RispondiEliminaNon sono mai stata in Russia, ma è un paese che mi piacerebbe visitare.
RispondiEliminaBellissime foto le tue. Immagino che, per una persona che abbia visto quei Paesi prima della caduta del comunismo, ci siano stati moltissimi cambiamenti, nelle visite successive.
Ciao :-)
Ciao Censorina, quindi ti piace la cultura russa, le foto sono nitidissime e bellissime, se non ti spiace vorrei venirti a trovare (mediaticamente parlando) qualche volta!
RispondiEliminabaci agape
@ Anna: Sembri tu una ragazza. Complimenti. Ciao.
RispondiElimina@ Roberto: grazie per l' apprezzamento alle foto.
@ Agape: più che piacermi la cultura russa, resta il fatto che per vari motivi ne sono venuta a contatto e quindi ne ho colto alcune caratteristiche. Non sono sicura di aver colto la vera essenza perchè non basta una frequntazione sporadica per conoscere un popolo. Grazie per la tua visita.
@ Fire: è un luogo che è cambiato molto nell' ultimo ventennio. Se ci vai ora non puoi immaginare come era prima.
Tutto il mondo oramai è paese e che lo fa muovere sono i soldi. I paesi dell'est nell'ultimo ventennio hanno subito trasformazioni incredibili e veloci perdendo in questo modo però agli occhi di noi occidentali un pò del loro fascino misterioso ed isolato che li caratterizzava. Ciao
RispondiEliminaSe io avessi previsto tutto questo ...
RispondiEliminaTutto il mondo è... una banconota!!!
@ Paolo e Mirco: sappiamo benissimo che, specialmente oggi, sono i soldi quelli che muovono il mondo. Ora io penso che non era giusto il modo in cui i Sovietici vivevano quando il loro governo dava la precedenza all' industria pesante, alla volontà di dominio e non si preoccupava se in casa della gente mancavano le comodità, se le strade erano sconnesse, se i negozi erano vuoti. Certo tutti avevano l' indispensabile e non pagavano nulla per luce, gas e riscaldamento; forse nemmeno il telefono, se ben ricordo. Avevano quasi tutti un lavoro, anche se poco remunerato secondo il nostro target.
RispondiEliminaLa gente raramente andava all' estero e non conosceva il nostro modo di vivere.
Ora però, come sempre, si è passati all' estremo opposto: contano i soldi e chi li ha. La città è un cantiere unico: si vedono ovunque gru e nuovi immobili. In una vetrina ho visto auto di lusso che nemmeno noi abbiamo: segno che si vendono. Ad ogni passo nel centro di Mosca ci sono ristoranti particolari e caffè bellissimi, quando un tempo non si riusciva a trovare un bar per sedersi: i pochissimi che c'erano avevano i tavolini in piedi.
Meglio allora? Meglio oggi? Secondo i punti di vista. Ora sta molto bene chi ha i soldi; e chi non li ha?