giovedì 5 novembre 2009

Allora aboliamo calendari, affreschi e domeniche




Ho apprezzato i vostri commenti al post precedente e vi ringrazio. Leggendo il Giornale stamattina ho trovato  troppo bello questo articolo di Andrea Tornielli che pongo alla vostra attenzione, se vi va di leggerlo. Speriamo che, con tutto questo gran parlare, qualcuno si ricordi che il Cristo crocifisso è Colui che è morto in croce per la salvezza di tutti e Gli rivolga un grazie e una preghiera.

Caro Direttore,
la sentenza della Corte di Strasburgo mi ha finalmente aperto gli occhi. L’Italia deve svegliarsi dal suo medioevale torpore e imparare dalle avanguardie europee. Diciamola tutta: è l’ora di finirla con quest’Italietta cattolica, con questo Paese di campanili, con il frusciar di tonache pretesche e d’ingerenze cardinalizie a ogni piè sospinto.
Finalmente c’è un giudice a Berlino che riconosce l’inaudita violenza alla quale sono stati sottoposti fin dalla fondazione dello Stato unitario generazioni di studenti, costretti a incrociare con lo sguardo svogliato, quei due pezzi di legno inchiodati al muro. È ora di liberarsi da questi fardelli del passato, la cristianità è tramontata, la Repubblica è laica, i cristiani tengano i crocifissi in casa o in chiesa, non pretendano di imporli a scuola e negli uffici in pubblici né tantomeno nelle aule di giustizia dove vengono giudicati i poveri cristi.
La battaglia per la libertà dal giogo della religione è però appena cominciata. Questo è soltanto un primo, timido ma necessario passo. Te ne suggerisco qualche altro. Non basterà abolire, come tu stesso hai ricordato, il simbolo della Croce Rossa su fondo bianco, ormai tradizionale emblema delle istituzioni ospedaliere. Bisognerà porre la questione ormai irrinunciabile, del computo del tempo. Ti pare corretto che io, laico, sia costretto per un’assurda convenzione d’antan a calcolare gli anni dalla data nascita di un ebreo marginale e irrilevante, venuto al mondo in un villaggio agli estremi confini dell’Impero romano? Ti pare giusto che io debba riferirmi a quella nascita ogni qual volta spedisco un’email, scrivo una lettera, pianifico una vacanza o leggo un giornale? Sopruso insopportabile: son costretto a riferirmi a Gesù ogni santo giorno e più volte al giorno. L’Europa dovrebbe studiare un calendario veramente laico e condiviso, che faccia piazza pulita di queste convenzioni religiose di parte. Si potrebbe ricominciare a contare gli anni dalla fondazione di Roma (ma i laziali saranno d’accordo?) o meglio inventare una data di partenza ex novo.
E poi, vogliamo parlare della domenica? Si continua a chiamarla così, vale a dire dies Domini, giorno del Signore, e sono costretti a festeggiarla tutti, anche i non credenti, quando è risaputo che in questo giorno si ricorda la resurrezione del suddetto ebreo marginale nato in Giudea un paio di millenni fa. Perché favorire quei cattolici (sempre meno), che usano di quel giorno per le loro pratiche religiose di precetto? Noi laici dovremmo ribellarci, e chiedere all’Europa di istituire il fine settimana il martedì (non il mercoledì, sennò favoriamo quelli che vanno all’udienza del Papa)
(segue)

www.ilgiornale.it/interni/allora_aboliamo_calendari_affreschi_e_domeniche/05-11-2009/articolo-id=396504-page=0-comments=1

3 commenti:

  1. Buona notte a te cara Vany; sono contenta che tu abbia apprezzato il post.

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  2. Grazie, cara Vany. Buon fine settimana a te. Paola

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  3. LUCIANA: come ho scritto in un altro commento, temo che ci sia in atto una grande campagna contro la Religione e non soltanto in favore di altre. Già in tempi nono sospetti, molti anni fa, alcune mie colleghe non vollero più appendere i crocifissi in classe dopo l' imbiancatura dei locali per la quale erano stati rimossi. ma Gesù rimnarrà comunque dentro di noi, da dove nessuno lLo può staccare. Grazie, Luciana: buona domenica.

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