mercoledì 13 ottobre 2010

Dal Blog di Cogitor

Ecco un post di Cogitor che ho apprezzato. Le mie parole non sarebbero state altrettanto efficaci e pertanto pubblico le sue.




 



Mors tua, vita mea!



E’ davvero difficile, in questi giorni, terminare la lettura dei quotidiani. Ti sale un nodo alla gola… non si riesce proprio a proseguire!
Il barbaro omicidio della giovane Sarah Scazzi, consumatosi ad Avetrana in queste ultime settimane,  continua a turbare e ad interrogare le nostre coscienze. La partita Italia-Serbia che ieri sera, nello stadio Marassi di Genova, avrebbe dovuto regalarci un sereno fine giornata si è trasformata in una furibonda e vergognosa protesta causata da un gruppo di tifosi serbi.
 
Che dire poi del violento  pugno che un giovane ventenne ha sferzato nel volto di una romena, Maricica Hahaianu di 32 anni, presso la stazione metropolitana Anagnina di Roma, in pieno giorno, per una lite iniziata in un bar per l’acquisto del biglietto. Non meno grave poi l’indifferenza dei passanti che, ripresi dalle telecamere del metrò, di fronte al corpo della giovane romena disteso a terra non si fermano per prestarle soccorso!
 
Queste e mille altre circostanze di ordinaria violenza lasciano il lettore annichilito e incredulo di fronte a tanta efferatezza. Episodi del genere diventano sempre più frequenti nel nostro mondo, tecnologicamente avanzato ed evoluto ma drammaticamente impoverito nei valori. Che cosa sta accadendo all’uomo? Follia collettiva? Rabbia, schizofrenia, desiderio di vendetta…?
 
Forse il cuore dell’uomo si è inesorabilmente ammalato!
Quella pazienza e capacità di sopportazione che avevano i nostri nonni (quelli di un tempo, che contavano nelle loro mani rugose i segni del duro lavoro e che in qualche modo – talvolta supportati da una robusta vita di fede – tenevano unite le famiglie e custodivano i rapporti di amicizia come qualcosa di veramente prezioso) oggi è del tutto scomparsa. La modernità ci ha insegnato a non amare più nessuno, ad eliminare i problemi (anche quando c’è in gioco la vita dell’altro) piuttosto che a saperli superare e risolvere.

“Mors tua, vita mea!” è diventato lo slogan del terzo millennio, in una terribile girandola di sanguinose e diaboliche macchinazioni, dove la parola amore è stata superata dall’odio e dalla vendetta.  COGITOR

 

2 commenti:

  1. Quanto sono vere queste parole. Ormai questo mondo fa paura e penso che sia anche stata la paura a condizionare le persone che passavano vicino alla donna a terra. Tante volte purtroppo si rimane coinvolti negativamente per cercare di aiutare qualcuno. Proprio ieri sera ho visto l' intervista alla ragazza che ha testimoniato contro l'aggressore del taxista che aveva ucciso il cane: le hanno bruciato l'automobile.
    Stamattina però un po' di serenità e gioia: stanno risalendo i minatori in Cile, salvati dall'ingegno e dalla generosità dell'uomo.
    La speranza è l'ultima a morire.

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  2. Non so se i nostri nonni avessero più calma di noi.
    Quando vado in paese in Abruzzo, o anche qui, e senti alcuni racconti si capisce che le cose di allora erano le stesse di oggi. Uguali. 

    La differenza è che allora rimanevano chiuse nel paese, erano storie che divenivano anche folclore. Oggi invece finiscono con i mezzi di comunicazione che abbiamo anche i delitti più turpi finiscono, e a volte vengono fatti diventare, ESEMPIO per tutti.

    Per fortuna che i minatori risalgono!!

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