giovedì 7 ottobre 2010

Una lettera spirituale

                        








Vivete quieta, o mia carissima figliuola, togliete dalla vostra immaginazione ciò che può turbarvi, e dite spesso a nostro Signore: O Dio, voi siete il mio Dio, ed io mi confiderò in voi; mi assisterete e sarete il mio rifugio, ed io niente temerò, perché non solamente voi siete con esso, ma voi siete in lui ed egli è in voi. Che può temere il figliuolo fra le braccia di un tal padre? Siete come fanciulli, mia dilettissima Erminia; questi non pensano quasi mai al loro avvenire, hanno chi vi pensa per essi, sono bastantemente forti, solamente stanno col padre loro. Fate dunque ancor voi così, o mia carissima figliuola, e starete in pace.


(23 aprile 1918 a Erminia Gargani - Ep. III, p. 724)



 

2 commenti:

  1. Che bella, me la sono riletta tre volte.

    In poche parole tratteggia anche il senso della Trinità.

    Oggi su radio Maria parlavano dei tdg, e dicevano che loro non riescono a comprendere il concetto di Trinità perché quando studiano la loro bibbia gli vengono tolte anche le informazioni per comprenderla. Gli mancano i termini per cui si perdono, non possono comprendere anche se glie lo spieghi.

    Hai altre lettere?

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  2. RICCARDO: questa l'ho presa dalla solita news che ricevo. Non ho mai letto le lettere di padre Pio, ma ,come te, l' ho trovata molto bella. Mi ha colpita il fatto della totale fiducia nel Padre. Vedrò di trovarne altre. Quanto ai tdg quel poco che ho conosciuto di loro mi basta e avanza. Peccato però perchè la maggior parte è in buona fede. Su Radio Maria io avevo ascoltato delle testimonianze di persone che cercavano di uscirne. Ciao. Buona notte.

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