sabato 16 giugno 2012

La Gioia della Fede



"Se vuoi salvarti l’anima e acquistare la vita eterna, scuotiti dal torpore, fatti il segno della croce e di’:


«Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen». 

La fede non si ottiene con il pensiero, ma con l’azione. Non sono le parole e la speculazione che ci insegnano ciò che Dio è, ma l’esperienza. Per lasciar entrare l’aria fresca, bisogna aprire la finestra; per essere abbronzati, bisogna esporsi al sole. Per acquisire la fede, è la stessa cosa; come dicono i santi Padri, non si arriva alla meta standosene comodamente seduti ad aspettare. Imitiamo il figliol prodigo: «Partì e si incamminò verso suo padre» (Lc 15,20). Qualunque sia il peso e il numero delle catene che ti irretiscono alla terra, non è mai troppo tardi. Non senza motivo sta scritto che Abramo aveva settantacinque anni quando partì; e che gli operai dell’undecima ora ricevettero lo stesso salario di quelli che avevano lavorato fin dal mattino. E neanche è mai troppo presto. L’incendio di una foresta non può venire spento troppo presto. Vorresti vedere l’anima tua devastata e bruciata? Al battesimo, hai ricevuto l’ordine di ingaggiare un combattimento invisibile contro i nemici della tua anima. Mettiti all’opera. è già tanto tempo che te ne stai a tentennare. Sprofondato nella noncuranza e nella pigrizia, hai sperperato un tempo prezioso. Non ti rimane che ricominciare da capo, perché hai miseramente lasciato appannarsi la limpidezza ricevuta nel battesimo. 


Mettiti dunque fin d’ora al lavoro, senza indugio. Non rimandare la tua decisione a questa sera né a domani, né a più tardi, «quando avrò terminato quello che ora ho da fare». Un ritardo può essere fatale. No. Adesso, nell’istante in cui formuli la decisione, devi dimostrare con gli atti che hai preso congedo dal tuo vecchio «io» e che incominci una nuova vita, per conseguire una nuova meta e per nuovi cammini. Alzati, dunque, arditamente e di’: «Signore, concedimi di incominciare adesso! Aiutami». Perché hai soprattutto bisogno dell’aiuto di Dio. Persevera nella tua decisione e non voltarti indietro. L’esempio della moglie di Lot ti serva di lezione: per aver guardato indietro fu cambiata in una colonna di sale (cf. Gen 19,26). Hai abbandonato l’uomo vecchio: non riprendere un tale straccio. Come Abramo, hai udito la voce del Signore dirti: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò» (Gen 12,1). È verso questo paese che devi ormai concentrare tutta la tua attenzione."


Ho scoperto oggi questo libro del Santo Padre. Sembra che le prime parole di esso siano state scritte apposta per me: "Scuotiti dal torpore e fatti il segno della Croce."

10 commenti:

  1. Ciao Paola, bellissimo questo scritto di Benedetto XVI. Ho diversi suoi libri ma questo no, lo voglio comperare, mi ha colpita molto la piccola parte che hai trascritto. Penso che tutti abbiamo qualche "nostro torpore" da cui scuoterci, troppo spesso ci crogioliamo nei nostri affanni, pensieri, dispiaceri e invece dovremmo affidarci di più a Chi sa dove dobbiamo andare. A volte le nostre tristezze, anche se giustificare e reali, diventano degli alibi per fermarci. Ciao, grazie per aver pubblicato questa bellissima pagina. Buon fine settimana.
    Antonella

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  2. Cara Antonella, questo libro è una novità. Ecco dove puoi trovare altre parti di esso e, credo, anche come poterlo acquistare. www.novena.it/asceta/index.htm
    L'anno scorso ho comprato un libro di Benedetto del quale ora non ricordo il titolo, ma è molto difficile e io leggo quando vado a letto. Questo mi sembra molto bello. Sto leggendo quello di Socci e poi magari comprerò questo. Un caro abbraccio Antonella e buona domenica.
    Paola

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  3. Non conoscevo questo bellissimo scritto. Ricordo che mia nonna si faceva il segno della croce spessissimo, a me allora sembrava esagerato e quasi bigotto. Capisco ora che non era così. Bacioni cara :)

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  4. Compresi l'importanza del segno della croce durante l'omelia di un parroco di un paese vicino. Per tutto il tempo ce lo spiegò con una fede quasi tangibile e da allora non lo faccio mai senza pensare al suo vero significato. Un bacio a te. Buona domenica.
    Paola

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  5. "...Non sono le parole e la speculazione che ci insegnano ciò che Dio è, ma l’esperienza..."

    Come è vero!
    Come è bello!

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  6. Ciao Paola, grazie per le importanti informazioni. Poi mi dirai se ti è piaciuto il libro di Socci. Buona serata.
    Antonella

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  7. Anch'io trovo Benedetto XVI molto difficile, ma queste frasi mi fanno ricredere. Ora sto leggendo (da tempo) un libro di Giussani suggeritomi dal Gus: bello bellissimo ma ugualmente difficile! Di solito non mi arrendo
    più avanti proverò a leggere questo tuo. Buona settimana!

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  8. cara Lucia, da poco ho capito che i libri di Papa Benedetto non sono tutti uguali. Alcuni sono prettamente teologici e quindi possono essere soltanto oggetto di studio e non di lettura, come facciamo noi quando magari siamo anche stanche.D'ora in avanti, prima di comprare, ci starò attenta. Dalle recensioni di questo ultimo credo che sia un buon libro di insegnamento anche per noi.
    Ti abbraccio e auguro buona settimana.
    Paola

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  9. Mi piace tanto il titolo del tuo post, cara. Dice tutto: "nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".
    Non c'è altro da aggiungere, il segno della croce è il gesto più bello che si possa fare. Grazie

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