non farò troppa resistenza.
Non mi sottrarrò a nessuna delle cose
che mi verranno addosso in questa vita,
cercherò di accettare tutto e nel modo migliore.
Ma concedimi, di tanto in tanto,
un breve momento di pace.
Non penserò più, nella mia ingenuità,
che un simile momento debba durare in eterno,
saprò anche accettare l'irrequietezza e la lotta.
Il calore e la sicurezza mi piacciono,
ma non mi ribellerò se mi toccherà
stare al freddo purché tu mi tenga la mano.
Andrò dappertutto allora, e cercherò di non aver paura.
E dovunque mi troverò, io cercherò
di irraggiare un po' di quell'amore,
di quel vero amore per gli uomini, che mi porto dentro.
Etty Hillesum
Nata nel 1914 in Olanda da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, Etty Hillesum muore ad Auschwitz nel novembre del 1943.
ciao. com'è possibile che un popolo che ha sofferto tanto, che ha provato l'orrore della guerra se ne sia ora dimenticato. Non posso crederci, forse c'è una follia collettiva che acceca gli animi, perchè a nessuno importa la sofferenza degli altri e tutti sono accecati solo dal potere, non so dare una risposta, so solo che è assurdo tutto quel che succede. ciao penny
RispondiElimina@ Penny: io non so giudicare e mi faccio sempre molte domande alle quali non so dare risposta.
RispondiEliminaHo postato questa bella preghiera e poi, come è mio solito, sono andata a cercare notizie sull' autrice scoprendo che era una ragazza morta nel campo di sterminio.
L' odio, secondo me, non ha razza, ma appartiene a tutti gli uomini che non fanno nulla per combatterlo dentro di sè. La prima pace è nei nostri cuori. Ciao cara.
Da una biografia di Golda Meir:"Noi siamo diventati la terza potenza militare al mondo perchè non permetteremo più a nessuno di decidere del nostro destino".Forse aiuta a comprendere.Ciao
RispondiElimina“Forse un giorno riuscirò a perdonare gli arabi per aver ucciso i miei figli, ma non li perdonerò mai per avermi costretto a uccidere i loro”.
RispondiEliminaAnche questa frase di Golda Meir, grande politico israeliano che contribuì all'edificazione dello Stato di Israele, aiuta a capire molte, molte cose.
@ Roberto: grazie.
RispondiElimina@ Vincenzillo: grazie per questa frase che non conoscevo e rivela quale donna sia stata.
Ciao Censo
RispondiEliminasono versi intensi e vibranti. una preghiera fatta in un mondo infausto. ecco un poco di vero amore ci vorrebbe. anche oggi.
è una gran bella preghiera... ma un po' difficile...
RispondiElimina@ Xunder: mi ha colpita molto quel suo chiedere di accettare, di non sottrarsi a quello che ci viene addosso nella vita soprattutto pensando a quello che ha dovuto subire.
RispondiEliminaInoltre chiede di poter irraggiare l' amore per gli uomini che si porta dentro.
Ho avuto anch' io dei momenti durissimi da accettare (vedi il post del 9 giugno scorso) e prima d' allora non avevo mai pensato a questo. L' accettazione è una conquista, non una realtà.
Grazie .
@: Onda: è vero. Spero tu possa comprendere meglio leggendo la mia risposta a Xunder. Ciao.
Grande testimonianza di grande fede...
RispondiEliminaE' notorio che io invidi profondamente le persone che hanno fede incrollabile :)
Il percorso per giungere a questa sorta di accettazione è lungo e tortuoso: non è affatto istintivo imparare ad "affidarsi" dolcemente a Dio - e, soprattutto, nel caso di Etty Hillesum e della sua vita è certamente un percorso sofferto e conquistato giorno per giorno. Bellissimi questi versi: molto profondi e nel contempo, delicati. Un suggerimento, che ci parla dritto al cuore.
RispondiElimina.
Luciana - comoinpoesia.com
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@ Wolf: qualcuno sostiene che la fede è un dono. Io penso che Dio parli al cuore di tutti, ma molti non lo ascoltano, troppo presi da altre voci.
RispondiEliminaSoltanto quando fa la voce grossa alcuni di noi si accorgono di Lui.
Lo dobbiamo cercare giorno per giorno: non a tutti è dato di essere folgorati sulla via di Damasco.
La sua luce però può apparirci poco per volta.
Con affetto.
certo che il Padreterno chiede prove immense... chi riesce ad accettarle e a mantenere vive la fede e la forza di essere testimonianza merita la nomea di santo, o quanto meno di giusto.
RispondiEliminaun salutone!
@ yetiste: però è dura. Un saluto a te.
RispondiEliminaNon lo so. Puo' darsi che tu abbia ragione. Puo' darsi di no. Chi lo sa? Siamo nel regno dell'assoluto personale e ognuno deve trovare la sua risposta da se'...
RispondiEliminaUna preghiera struggente, sicuramente profetica.
RispondiEliminaGrazie
@ lara: grazie a te carissima.
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